Il solito tran-tran
Mi sveglio, sono rintronato e ho male alle ossa; l'umidità di questi giorni mi sta massacrando.
Penso che quasi me ne potrei fregare del lavoro per oggi. Dormo ancora un po', mi alzo più tardi e avviso in ufficio che sono stato male.
Mmmmm... Ho lasciato quella pratica in sospeso... Avrei promesso di pranzare con un mio ex-collega...
Ho capito, mi alzo.
Al risveglio il tempo vola, una rapida colazione, le ultime notizie, la doccia.
In un attimo sono vestito e pronto ad uscire.
Mi avvio verso la fermata dell'autobus.
Dopo qualche minuto di attesa, lo intravedo mentre lentamente si muove in mezzo al traffico; sembra di guardare un elefante che si muove in mezzo ad un branco di gazzelle nella savana.
Salgo, un cenno all'autista; trovo un posto che mi piace e mi seggo.
Mentre la città scorre davanti al finestrino penso a quello che mi aspetta quando varcherò la soglia dell'ufficio.
Ripasso mentalmente gli impegni del pomeriggio; devo fare la spesa, devo passare dai miei genitori e stasera poi c'è anche il concerto.
Un lampo accecante, un boato assordante.
Vetri in frantumi, le sirene degli allarmi che rompono il solito rumore del traffico.
E' il 7 luglio del 2005, siamo a Londra.
5 Commenti:
uhm...
tako
12:24
Che tristezza lele dai.....
bello il paragone sull'autobus!!!!
Non hai più scritto cosa mangi durante il giorno,è troppo divertente, non sarai mica a dieta? diventerai fico come costantino
BaroneBirra
03:05
Tieni duro Barone; il sole tornerà a splendere. Magari già oggi. Chissà... ;-)
Poi io sono già più fico di Costantino :-)
15:17
Ciao Elegri!
Grazie degli auguri!
Mi pare di capire che ci conosciamo ... tramite ISF1?
Ancora ciao,
Alessio
20:03
Uffi, non ti trovo! :-(
23:35
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