... di serio e faceto, amicizia e odio, felicità e tristezza. Di intelligenza e stupidità... Vi pare poco?

martedì, agosto 02, 2005

Giorno 6 e 7

Giorno 6
Dopo la scarpinata di ieri ce la prendiamo comoda; ci si alza un po' piu' tardi. :-)))
La parte buona di questa visita in Canada e' la colazione, decisamente piu' vicina agli standard continentali. Brioche e succo di frutta forniscono una buona carica di energia per la giornata.
Si parte in direzione Niagara Falls (per gli amici cascate del Niagara).
Inutile dire che lungo questa autostrada si e' dato appuntamento mezzo Canada che, approfittando della giornata di sole e del caldo record (30 gradi), si recano a fare un picnic sul lago Ontario (a Niagara on the lake).
Il viaggio dura circa un'ora e mezza; alla fine si raggiunge la meta.
L'impatto e' notevole; sulla sinistra il fiume Niagara e le famose cascate, sulla destra insegne, luci e un mare di gente.
Sembra di essere a Rimini d'estate (anche se al momento non posso dire di essere stato a Rimini... Diciamo che e' come me la immagino); procediamo con la macchina per due o tre chilometri e alla fine parcheggiamo.
Risaliamo la strada appena percorsa e arriviamo dal retro delle cascate. Non c'e' che dire, e' uno spettacolo da vedere almeno una volta nella vita.
Ho fatto anche qui un sacco di foto ma, come per Toronto, non sono in grado di scaricarle e metterle in rete. Lo faro' al mio ritorno in Italia.
Il salto dell'acqua provoca la generazione di molte schizze, che per effetto delle correnti vengono proiettate in aria. Con un lieve vento queste si possono spostare dappertutto. Il caso ha voluto che il vento tirasse dagli USA al Canada, quindi il sottoscritto e' finito in un'acquazzone molto localizzato grazie al quale mi sono marciato dalla testa ai piedi.
Non mi arrendo e riprendo a muovermi in direzione del paese lungo Falls Avenue; considerata l'ora ci ritiriamo in un locale per pranzare.
Ci dedichiamo al turismo lungo le strade del paese; la sensazione e' di essere all'interno di un immenso luna park.
Si trovano solo gadget di qualita' scadente, in questa zona e' decisamente tutto troppo turistico...
Raggiungiamo la cima del paese dove troviamo il solito Starbucks per il caffe' di rito. Restiamo ancora un po' in giro senza una meta precisa e alla fine ci ritiriamo in direzione della macchina. Sono quasi le 3 e ci aspettano almeno 5 ore di strada per tornare a Plymouth.
In aggiunta a cio' ci spariamo un'ora di coda al confine per rientrare negli USA...
Stanchi ma appagati usciamo ancora per cena: stavolta la scelta cade su un ristorante caraibico. Il piatto della serata e' una paella che non ha niente a che vedere con la piu' nota ricetta valenciana; considerato quello che ho mangiato finora non mi posso proprio lamentare.

Giorno 7
Giornata lavorativa come al solito. L'unica cosa sicura in questo paese e' che le cose non vanno mai come sono state pianificate.
Di fatto in questa mattinata non ho concluso una beata fava.
Pomeriggio presso un cliente a raccogliere nuovamente consigli non richiesti. Che ci volete fare? Mi pagano per stare dal cliente senza sapere che cazzo dirgli (definizione di policy aziendale).
Piu' tardi nel pomeriggio ci rechiamo a trovare un ex collega (di origine russa) licenziato dall'azienda piu' di un anno fa; adesso ha un altro lavoro che non gli piace molto.
In occasione della nostra visita, ha organizzato una cena con prosecuzione della serata nella sua magione. Sapete come cenano i russi? No? Ok ve lo racconto io.
Fondamentalmente il cibo non e' molto dissimile dallo standard italiano. Carne cucinata piu' o meno come un arrosto e accompagnata da molte verdure, tipo patate lesse, insalata (peperoni, cetrioli, pomodori), broccoli e cavolfiori grigliati.
Il tutto annaffiato da vodka ghiacciata (appena tirata fuori dal congelatore); faceva persino male tenere la bottiglia in mano.
La sensazione di questo tipo di cena e' la seguente: casa con aria condizionata e sudore all'ennesima potenza... Mi sono sentito decisamente storto.
Ci siamo intrattenuti a tavola ancora un po' degustando un ottimo caffe' simil-turco e qualche dolcetto.
Alla fine usciamo in giardino per fare quattro chiacchiere; solite cose di rito, barzellette, foto, discussioni semiserie.
Alla fine ci arrendiamo e alle 10 e mezza salutiamo la famigliola e ci dirigiamo in albergo.
Adesso salgo in camera e mi faccio la barba.

4 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

bravo lele t'invidio caspita stai facendo un tour de force americANO!!!
Ti aspettiamo con ansia a gambe aperte

14:34

 
Blogger elegri ha detto...

Grazie, grazie... Mettete in caldo la vaselina. :-)))

23:10

 
Anonymous Anonimo ha detto...

Un salutone dal cognato e dal Nipotino da un paesino al confine con la Liguria!!! Belin che viaggio che ti fai!!! Ah ... proposito non prendere l'Air France a Toronto!!! ;-)) Belandi!!!

13:16

 
Blogger elegri ha detto...

No no.
Volo Northwestern Airlines ;-)

05:06

 

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