... di serio e faceto, amicizia e odio, felicità e tristezza. Di intelligenza e stupidità... Vi pare poco?

domenica, luglio 31, 2005

Giorno 4 e 5

Giorno 4

Giornata di preparativi, sveglia, doccia e colazione.
Torno in camera e travaso la valigia. Saluto la Delsey compagna di mille avventure di tutta la famiglia. :'-(((
Via al lavoro.
Oggi e' una giornata densa di prove e spiegazioni. Mi si e' completamente seccata la gola a furia di parlare con questo stentato inglese. Stentato perche' mi manca la proprieta' di linguaggio, cioe' il piazzare la classica battuta scurrile alla fine di un discorso serio... Devo migliorare.
Pausa pranzo al Coffee Bean a Plymouth, dove ho mangiato un sandwich (con l'immancabile aglio) e trangugiato 1 litro di Pepsi (con 1 quintale di ghiaccio dentro) e mezzo litro di caffe'... Oddio chiamarlo caffe' e' proprio dura.
Pomeriggio che trascorre fra lo scazzo generale, d'altronde e' venerdi' in tutto il mondo oggi. :-)))
Finito il lavoro saltiamo in macchina e ci dirigiamo verso Toronto. E' un viaggio lunghetto, infatti resteremo in macchina per 4 ore e mezzo.
Appena varcato il confine si notano subito 4 cose:
1) qui parlano il vero inglese: pronuncia perfetta. Anche lo scrivere e' molto piu' simile a quello che si legge nei libri di inglese a scuola.
2) le strade sono d'asfalto e non di cemento come negli USA. Inoltre abbiamo percorso un sacco di strada in mezzo alle foreste. La sensazione di grandi spazi e' molto piu' evidente in Canada.
3) le unita' di misura sono uguali alle nostre. Distanze in chilometri, velocita' in chilometri all'ora. Solo i pesi sono ancora in libbre, once, eccetera...
3) nessuno rispetta il limite di velocita' (100km/h). Nemmeno i camion.
Dopo tanto viaggiare si arriva a Missisauga, dove abbiamo prenotato l'albergo.
E' gia' abbastanza tardi (21 e 30) e ci muoviamo per "cacciare" un po' di cibo.
Tipica cena americana (bistecchina e insalata) accompagnata da un paio di birrette canadesi (Labatt).

Giorno 5
Giornata dedicata alla visita di Toronto. Non c'e' che dire, un gran spettacolo.
Arriviamo subito alla Canadian National Tower (conosciuta ai piu' come CN Tower), paghiamo il biglietto, entriamo (dopo i controlli antiterrorismo) e in un attimo osserviamo Toronto da oltre 440 metri d'altezza. Ho fatto un casino di foto, pero' non riesco a scaricarle. Le inseriro' nel blog non appena torno a casa.
Scendiamo dal cielo di Toronto, compro un po' di cazzate per ricordo (magliettina, cappello e depliant) e ci muoviamo per le strade del centro.
Passiamo a fianco del vecchio municipio (veramente carino) e ci infiliamo in un mall (4 piani di negozi) dove passiamo il resto della mattinata.
Pranzo al Kentucky Fried Chicken, immancabile caffe' (per modo di dire) di Starbucks e via per Yonge Street.
Anche qui si notano subito le differenze rispetto alla societa' americana.
Qui e' tutto veramente multiraziale; le persone si mischiano e non si ghettizzano.
Mi spiego, anche qui ci sono Little Italy, China Town e cosi' via, pero' in tutta la citta', in tutte le strade si puo' notare bene l'integrazione fra le varie razze.
Ci incamminiamo per Yonge St. dove si puo' notare il classico traffico da struscio. Un casino di macchine guidate da neri che si fermano a bordo strada e svaccano non so bene in attesa di cosa. E' proprio un bordello 'sta via, pero' e' uno spettacolo perche' e' uno dei punti di ritrovo della citta' ed in piu' (cosa molto rara) ha un sacco di negozi ai suoi lati.
Passiamo a fianco dell'Hard Rock Cafe' di Toronto (non mi sono fermato li' a mangiare) e proseguiamo a nord. Dopo un po' di girovagare ci troviamo nel parco che ospita il parlamento dell'Ontario. Anche qui ci vorrebbe una foto per rendere l'idea della bellezza del posto e della giornata (sole splendido, lieve brezza e temperatura pari a circa 27 gradi).
Passato il parlamento ci dirigiamo verso l'universita' di Toronto. Anche qui ho fatto un po' di foto, ma non c'e' molto movimento perche' e' sabato...
Torniamo verso il centro citta' e ci mettiamo alla disperata ricerca di un cesso. Dopo tutto quel caffe', la vescica sta per esplodere.
Alla fine rintaniamo presso una grande libreria munita di bagni; quivi spendiamo un'oretta.
Torniamo sotto la CN Tower e facciamo le telefonate di rito a casa. Recuperiamo la macchina e ci muoviamo verso Yorkville (un sobborgo molto carino di Toronto) seguendo Yonge street. Restiamo intrappolati in un ingorgo di dimensioni mastodontiche fra auto che suonano e stereo a palla... Una cosa decisamente inimmaginabile a Detroit.
Arriviamo a Yorkeville, parcheggiamo e andiamo a fare due passi.
Balza subito all'occhio il tiro diverso della zona; appaiono negozi di marchi molto famosi e le automobili parcheggiate a bordo strada diventano sempre piu' esclusive (ho contato almeno 5 Ferrari, 3 Lamborghini e un numero smisurato di Porsche).
Dopo un po' di girovagare ci fermiamo in un locale a berci un paio di birre e ad ordinare la cena.
Qui e' tutto molto bello, mi guardo intorno e vedo alcuni cantieri che stanno costruendo appartamenti: prezzo minimo 2,7 milioni di dollari canadesi. Interessa? Vi do' l'indirizzo della societa' immobiliare?
Paghiamo il conto e leviamo le tende. Girovaghiamo un pochettino, acquistiamo un paio di sigari e due caffe' (sempre per modo di dire). Troviamo una piazzetta molto caratteristica, ci sediamo per bere il caffe' e appicciamo i sigari.
Seduti ci godiamo il panorama ed il movimento. Yorkville e' molto bella.
Sono quasi le 21, si fa ritorno alla macchina e ci muoviamo in direzione dell'albergo.
Toronto e' proprio bella. Per me il sogno americano e' finito. Inizia quello canadese.
Ci sarebbe stato ancora tanto da visitare in Toronto (meta' citta' e' sotto terra) ma non ce l'avremmo fatta oggi. Sono soddisfatto.
Domani si va alle cascate del Niagara e poi si torna a Detroit passando da Windsor.

giovedì, luglio 28, 2005

Giorno 2 e 3

Postilla al giorno 1
Alla fine abbiamo scarpinato per un paio d'ore in almeno 3 diversi centri commerciali.
In quei posti vendono veramente di tutto.
Poi ci sono anche i centri commerciali a tema, tipo quelli che si occupano solo di vestiario o quelli che si occupano solo di elettronica.
In realta' ne ho visitato una anche piu' carino. Vende solo libri; un centro commerciale per libri.
Immancabile all'interno il solito Starbucks, per permetterti la consultazione del libro consumando il tuo caffe' preferito.
Siamo andati a cena in un posto abbastanza fico, dove mi sono nutrito con una bistecchina (quivi chiamata new york strip) da 16 once (parenti stretti di 4 etti e mezzo).
Il tutto accompagnato da un paio di Budweiser perche' non sono ancora riuscito a trovare la mitica Duff. :-))) E pensate che per prendere la birra ho dovuto mostrare un documento!!!!
Ho fatto ritorno in albergo sazio e soddisfatto.

Giorno 2
Sembra la fotocopia di ieri, cielo plumbeo e strade bagnate.
Stavolta non apro neanche le finestre.
Doccia, colazione e via al lavoro.
Appena metto fuori il naso dalla porta dell'albergo, congelo istantaneamente. Nella notte la temperatura e' scesa di almeno 15 gradi!!! Insomma, si preannuncia una giornata da capezzolo duro.
Visita al cliente in mattinata per partecipare ad una riunione di brainstorming. Per chi non sapesse cosa si intende con questo termine posso dire che e' una riunione in cui un sacco di gente ti da stupidi consigli non richiesti su disparati argomenti.
Usciamo da lavoro e decidiamo di visitare il centro di Detroit.
E' una citta' dal cuore vecchio, stanno cercando di tirarla a lucido in tempo per il superbowl di quest'anno. Devo dire che dove sono gia' passati a spazzare il vecchiume, e' gia' riaffiorato lo splendore dal gusto "antico".
Due sole note dolenti, un sacco di barboni che chiedono soldi (in cinque minuti ne abbiamo incrociati almeno quattro) e un sacco di neri che "svaccano" in ogni dove.
Cena all'Hard Rock Cafe' di Detroit e immancabile acquisto della magliettina del suddetto locale.
Arrivo in albergo distrutto e mi catapulto nel letto.

Giorno 3
Finalmente non sento piu' l'influenza del jet-lag. Stamattina mi sono svegliato verso le 7. Il cielo fuori e' di un azzurro intenso.
Solita colazione a base di uova strapazzate, salsiccia e patate (delle due l'una, o ingrasso come un maiale o mi viene un cancro al colon prima della fine del viaggio) e via al lavoro.
Finalmente oggi e' una giornata in cui si riesce a lavorare per bene; il tempo vola fino alla pausa pranzo.
Ci rechiamo in un simpatico ristorante arabo, dove ci portano del pane con una di quelle tipiche salsine speziate.
Come piatto ho scelto un'insalata con il tacchino alla griglia, un sacco di spezie e un qualcosa di croccante all'interno (tipo della sfoglia di mais). Unica nota negativa una montagna di aglio e cipolla: a 5 ore di distanza dal pasto sento ancora il pizzicorino in bocca e nella gola!
Adesso ci muoviamo per andare a comprare una valigia (devo sostituire quella che sto attualmente utilizzando per via del manico rotto) ed una cartina di Toronto, meta prescelta per il fine settimana.
Tra poco mi rimetto in marcia.

martedì, luglio 26, 2005

Giorno 0 e 1

Giorno 0
La mia avventura volta alla "riscoperta" del nuovo continente inizia sotto cattivi auspici...
L'aereo in partenza da Malpensa e' in ritardo di una buona mezz'ora. Fa niente, almeno ho il tempo per fare l'ultimo paste decente dei prossimi quindici giorni.
L'arrivo nella terra di The outlaw e Nicken e' buono (abbiamo recuperato almeno 20 minuti di ritardo), peccato che piova a dirotto. Riesco a capire il le lamentele delle persone che vivono li'. Piattume totale e pioggia.
Passiamo le forche caudine dei controlli per l'imbarco (solite domande di rito "Ha fatto lei il suo bagaglio?" "No, ho lo schiavo" "Con che mezzo si e' recato all'aeroporto" "Un UFO" "Ha recentemente portato a riparare gli oggetti elettronici che ha con lei?" "Si' ho un amico egiziano che ripara tutto, anche se di elettronica non capisce un tubo") e finalmente saliamo a bordo. Abbiamo il posto migliore... In fondo vicino al cesso. :-((((
Tutto bene fino al momento in cui un bidone della spazzatura ambulante si reca nell'angusto vano per sganciare uno Zeppelin. Accortisi del pericolo incombente, si alzano in volo i caccia dell'aeronautica per interccettarci e costringerci all'atterraggio.
Comunque il viaggio trascorre abbastanza bene. Ogni sedile ha il suo schermo per applicazioni multimediali (video on demand, musica, giochi singolo e multiplayer). A proposito, devo proporre che installino SOCOM per intrattenersi durante il volo.
Gioco preferito del viaggio Bejeweled, credo di avere consumato il joypad.
Che dire poi del classico pollo di plastica servito mentre assisto al film "Sahara" in lingua originale (peraltro mi sono perso il 90% delle battute).
I Pixies con "Doolittle" allietano la restante parte del viaggio.
Da li' in poi tutto il resto e' in discesa (immigrazione e albergo) anche se mi hanno spaccato la maniglia della valigia. Sono troppo stanco per fare questioni e mi ritiro; d'altronde ho fatto quasi il giro dell'orologio...

Giorno 1
Sveglia alle 6. Non che avessi voglia di alzarmi cosi' presto, ma il jet-lag mi frega.
Continuo a fare l'asino nel letto fino alle 7 e mi alzo. Dalla finestra scruto il cielo plumbeo, ha finito da poco di piovere; immagino che ci siano una quindicina di gradi.
Spalanco la finestra e vengo investito da un'ondata di caldo umido tipo foresta amazzonica. Chiudo la finestra e mi infilo nella doccia.
Colazione in perfetto stile americano:
- salsiccia
- bacon (o pancetta se preferite)
- uova strapazzate (condite rigorosamente con sale e pepe)
- patate fritte.
Il tutto accompagnato con un buon caffe' tipo "sciacquatura di piatti".
Arrivo in ufficio e fra una telefonata (rigorosamente privata) e un'e-mail si fanno le 10.
Arriva una telefonata di un cliente che ha un problema e dopo 40 minuti siamo nel suo stabilimento a controllare. Certo che ho un bel culo. Ovunque io vada, spunta subito un problema urgente da risolvere...
Per pranzo ci infiliamo in un ristorantino nel bel mezzo di un nubifragio. Per attraversare la strada ci siamo marciati da capo a piedi.
Entriamo gocciolando; presa dalla compassione la cameriera ci offre qualche fazzoletto di carta per asciugarci. :-(((
Fine del pranzo e immancabile caffe' (se cosi' lo si puo' chiamare) da Starbucks.
Adesso sono qui a cazzeggiare in attesa di uscire per andare in qualche centro commerciale (qui chiamati mall) a spendere un po' di soldi per comprare troiate.
Vedremo...

Stay tuned. Continued...

domenica, luglio 24, 2005

Sabato lavorativo

Questo fine settimana è volato.
Un po' per il fatto che sabato ho tirato come un dannato e ho passato la domenica con i preparativi per il viaggio che intraprenderò domani.

Vi narrerò delle peripezie che ho vissuto ieri.
Sono arrivato al lavoro bello come il sole alle 9 e 20. Ho indossato la maglietta con il marchio Bastard Inside che mi ha regalato l'elegra; una sorta di leit motiv che contraddistinguerà la giornata.

L'obiettivo della giornata è di mandare via entro le 7 di domenica mattina almeno 200 pezzi.
Ho iniziato a lavorare secco, il tutto senza respiro fino alle 16 e 30 (ho saltato anche il pranzo :-(((( ).
Questa parte della giornata è trascorsa tagliando fili, saldando e crimpando dei terminali.
Una volta completate le collane di terminali, abbiamo assemblato i connettori per eseguire la prova (210 connettori, pari ai pezzi da provare).
Dalle 16 e 30 alle 21 mi sono dilettato nella realizzazione delle stazioni di prova dei pezzi.
Dalle 21 è iniziato il test vero e proprio e alle 00:30 è stata dichiarata la fine delle ostilità.

+
Verso le 11 e 30 è arrivato il camionista che ha portato i pezzi da provare. E' arrivato dall'Inghilterra dopo 21 ore ininterrotte (!!!) di guida attraverso l'Europa.
Giunto a Lione si è accorto che il Frejus è chiuso! Quindi è dovuto tornare indietro per passare dal Monte Bianco.
Due colleghi sono andati a scaricare il camion e si sono intrattenuti in un breve scambio di battute con il suddetto; tornando indietro ho avuto con loro il seguente dialogo:
T.: "Minchia, c'è stato un attimo che quello (il camionista) parlava e io non capivo un cazzo! Meno male che c'era R. che ha parlato al posto mio."
Io: "Addirittura! Parlava così male?"
R.: "Sì, non ho capito un cazzo neanch'io, però mi sembrava brutto fargli ripetere tutto."
Risata generale.
Alle 14 sono arrivati 3 ungheresi (uomini, giusto per evitare ogni dubbio) mandati da un fornitore per aiutarci nell'ingrato compito. Li ho soprannominati amichevolmente "zingari".

-
Cena a base di pizza... Cazzo l'ho mangiata anche venerdì sera. Comunque meglio non fare troppo gli schizzinosi, non avrei potuto saltare anche la cena.
Pizza da asporto; non ha importanza quale prendi. Tanto sanno tutte di cartone, vero Barone?
Come compagni di cena gli zingari, persone più scazzate di me. Stavano per andare in ferie quando a mezzogiorno di venerdì hanno detto loro di venire in Italia.
Come dite? Mal comune mezzo gaudio? Beh, non è un cazzo vero.
Murphy con la sua legge si sono attivati in pieno e ci hanno fatto mancare l'obiettivo per 1 pezzo. Infatti abbiamo provato 209 e non 210 pezzi, ne abbiamo scartati 10 e quindi...
Chissà dove è finito il 210mo pezzo? Boh?

Alle 00:20 l'ultimo caffè prima di lasciare il lavoro. La tensione è svanita, siamo stanchi morti, però sorridenti.
Si avvicina il custode con la sigaretta accesa, segue il dialogo:
Custode: "Che ci fate ancora qui a quest'ora?"
E.: "Beh, adesso fa fresco..."
Mezza risata
E.: "Ma in quanti siete?" (rivolto al custode)
Custode: "In due"
E.: "Montanti o smontanti?"
Custode: "Montanti"
Io: "E qual'è il vostro gioco preferito da fare nella nottata?"
Custode: "Niente di sessuale"
Risata generale
Io: "Beh, io intendevo un gioco da fare con le carte..."

Vabbuò, sono troppo stanco. Salto in macchina e dopo una mezz'oretta sono a casa.
Mi frugo nella tasca e che trovo?
Cazzo!!! Le chiavi del laboratorio; me le sono portate a casa per sbaglio!!!!
Oggi sono tornato in azienda per restituirle.

Frase della serata:
"Ci siamo persi come la merda nei tubi"
Già, voi sapete quale strada fa la vostra merda dopo che avete tirato l'acqua?

venerdì, luglio 22, 2005

Sbracato

Sono veramente stanco. Sono due giorni che mi hanno messo sotto come un tacchino (e non Takkino, mi raccomando non fate confusione) al lavoro.
E come coronamento del periodo di immersione in materia organica puzzolente di colore marrone (conosciuta ai più come merda), domani mi tocca andare a lavorare. Ora di inizio lavori 9:00, ora di fine presunta 01:00 (e non è l'una del pomeriggio :-((( ).
E pensare che l'origine della disgrazia è alle 16:00 di mercoledì 20 luglio; ho risposto alla telefonata sbagliata mentre ero sdraiato sul lettino a prendere il sole...

+
Nonostante tutto ho potuto trarre qualche spunto interessante per considerazioni sul mondo. Considerazioni che non condividerò perchè non ho voglia di annoiarvi.
Però organizzo un giochino. Una sorta di rebus.
Osservate le immagini e indovinate il personaggio a cui si riferiscono.

TerreCosa sarà mai?


Ai vincitori ricchi premi e cotillons.


-
In aggiunta a tutto ciò, mi trovo in condizioni ancora più schifose per il fatto che lunedì parto per gli Stati Uniti. Tra il lavoro e il resto farò appena in tempo a fare le valige.
Che dire poi del momento magico per viaggiare? Veramente azzeccato considerato i pazzi che vanno in giro a mettere bombe...
Cercherò di aggiornare il blog direttamente dal Nuovo Continente per tenervi aggiornati sulle mie peripezie :-))).

domenica, luglio 10, 2005

Centauri

Ogni anno Alessandria ospita una manifestazione internazionale.
Migliaia di motociclisti convergono verso questo punto della pianura padana per festeggiare la ricorrenza della "Madonnina dei Centauri".
Inutile dire che il comune denominatore della manifestazione è di tipo turistico/culinario/religioso.
Giri nei dintorni di Alessandria con magnate e bevute a base di Barbera e Gavi. Immancabile il giro in distilleria per l'ammazzacaffè di rito (poco importante che non si abbia pranzato prima :-P ).

+
Io non sono motociclista (purtroppo, perchè so che mi piacerebbe un casino), ma che vi devo dire? E' una sensazione unica. Sfilano tutti per le vie della città, un'ammucchiata di colori sgargianti, cromature, l'odore dei gas di scarico. Un coacervo di popoli, un'unione di diverse nazionalità! Francesi, svizzeri, olandesi, belgi, lituani. Questa è l'Europa!
Poi quel rumore, inconfondibile, trascinante, lo senti dentro ti parte dallo stomaco.
Sei accordato con il gas delle moto, quando aprono per fare casino senti la vibrazione, il cuore va allo stesso ritmo.

-
Ovviamente tutte le cose hanno il loro lato negativo; qui gli organizzatori non sono preparati per dare un calcio nel sedere a tutti i ragazzini che pensano di potersi accorpare al corteo solo perchè muniti di motorino.
Gentaglia che non si preoccupa di avere al fianco un pilota che può essere anche in difficoltà per il traffico, il caldo e il peso della moto.
No, basta solo togliere il casco, il silenziatore e fare casino. Alla faccia di tutti quanti.

sabato, luglio 09, 2005

Compleanni. E due!

L'ho sempre detto che luglio è un buon mese.
Primo perchè sono nato io, poi perchè buona parte dei compleanni del parentame è raccolto nella prima quindicina.
Infatti stasera abbiamo festeggiato il compleanno di mio padre; quest'anno sono 71 e ben portati! :-)
Ovviamente cena fuori con i genitori e il tpo.
A richiesta del gentile pubblico, ecco il menu della serata:
- Antipasti
tacchino ripieno con insalata (almeno penso che si chiami così perchè non ricordo il nome)
milanese in carpione
insalata russa
polpette e peperonata
fiore di zucca ripieno
- Piatto principale
insalata di pollo, pomodorini a ciliegia, noci, toma d'alpeggio e peperoni.
- Caffè
Potrebbe sembrare poco, però devo aggiungere che per ottenere le verdure per il piatto di insalata hanno disbocato metà amazzonia. Un piatto immenso!!!
Il tutto poi è stato condito con dell'ottimo Cartizze di Valdobbiadene (questo per dimostrare agli amici veneti che non conosco solo Barbera e Gavi). :-)))
Digestione in corso... Burp!

+
Il primo più a me e a mio fratello perchè abbiamo azzeccato i regali di compleanno (una stazione barometrica/orologio digitale e 4 sigari cubani).
Ho sempre sperato che qualcuno fosse in grado di aiutare coloro che sono in cerca di un'illuminazione, un conforto morale. Finalmente l'ho trovato.

Fede


-
Ho accompagnato mia madre a fare la spesa; arrivo al supermercato e mi avvicino al cancello per entrare.
Un'altra macchina ostruisce parzialmente l'accesso, così accosto sulla strada e attendo che si liberi il varco. Il guidatore dell'altra macchina mi fa un cenno per lasciarmi entrare.
Il passaggio è occupato e non riesco ad entrare, così decido di aspettare.
L'altro guisatore non vede movimento, si spazientisce ed ingrana la retromarcia.
Peccato che dietro ci fosse un'altra vettura.
Botto.
Sbuffo. Mi viene in mente che c'è un ingresso laterale.
Faccio il giro, parcheggio, scendo dalla macchina e mi godo la scenetta.

Morale della favola: quando fate marcia indietro, giratevi a guardare dove mettete le ruote!!!

giovedì, luglio 07, 2005

Il solito tran-tran

Mi sveglio, sono rintronato e ho male alle ossa; l'umidità di questi giorni mi sta massacrando.
Penso che quasi me ne potrei fregare del lavoro per oggi. Dormo ancora un po', mi alzo più tardi e avviso in ufficio che sono stato male.
Mmmmm... Ho lasciato quella pratica in sospeso... Avrei promesso di pranzare con un mio ex-collega...
Ho capito, mi alzo.
Al risveglio il tempo vola, una rapida colazione, le ultime notizie, la doccia.
In un attimo sono vestito e pronto ad uscire.
Mi avvio verso la fermata dell'autobus.
Dopo qualche minuto di attesa, lo intravedo mentre lentamente si muove in mezzo al traffico; sembra di guardare un elefante che si muove in mezzo ad un branco di gazzelle nella savana.
Salgo, un cenno all'autista; trovo un posto che mi piace e mi seggo.
Mentre la città scorre davanti al finestrino penso a quello che mi aspetta quando varcherò la soglia dell'ufficio.
Ripasso mentalmente gli impegni del pomeriggio; devo fare la spesa, devo passare dai miei genitori e stasera poi c'è anche il concerto.

Un lampo accecante, un boato assordante.
Vetri in frantumi, le sirene degli allarmi che rompono il solito rumore del traffico.

E' il 7 luglio del 2005, siamo a Londra.

martedì, luglio 05, 2005

Una splendida giornata

Non che il mio umore sia da prendere come esempio nella vita di tutti i giorni.
Periodo un po' di cacca che volge a soluzione (almeno per una parte dei problemi che mi assillano).
Ho iniziato la fisioterapia per la schiena; innanzitutto vorrei chiarire il concetto di fisioterapia (almeno quella applicata al sottoscritto): sono puri e semplici esercizi fisici. Niente massaggi.
Fisioterapista brava, segue e corregge durante lo svolgimento delle pratiche ginniche. Non avrei mai creduto di finire in gruppo con 5 persone ad imparare a fare ginnastica.
Gruppo abbastanza eterogeneo, 2 donne e 3 uomini (me compreso). Età media femminile sopra i 40 anni, età maschile 32, 28 e 28 anni. Si capisce subito qual'è il sesso debole...
Con i miei due compagni di fisioterapia ho in comune una cosa (anzi due compreso il fatto che piace la fica a tutti e tre), cioè Pike un mio ex-compagno di scuola, ora collega di lavoro del secondo elemento e che ha avuto un brutto incidente in auto con il terzo. Il mondo da queste parti è molto piccolo...
Prima o poi vi parlerò di lui. Chissà che magari una di queste sere non ci scappi una birretta per rimembrare i vecchi tempi.

+
Che cos'è il genio: è fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione.

ww.blogspot.com


wwww.blogspot.com


-
Potrei trovarmi ad avere molto tempo libero in futuro. L'azienda per cui lavoro ha un ricchissimo programma di ristrutturazione basato su tagli e chiusure di stabilimenti. Fatti tutti i conti, si parla di circa 200 persone di troppo, cioè la metà degli operai e il 30% degli impiegati.
Della serie "There can be only one!".
A proposito, il proprietario dell'azienda per cui lavoro è un cinese...

domenica, luglio 03, 2005

E so' 28

Questa mi è venuta parafrasando un mito del calcio italiano, il mitico Ciro Ferrara.
Nel giorno del genetliaco della mia personcina tutto è andato magnificamente bene.

+
Pranzo con i miei genitori, l'elegra, il tpo e la tpoessa.
Locale carino, vino buono, aria condizionata; insomma tutti gli elementi necessari per una buona riuscita dell'evento :-).
I ricordi affiorano nella mente paterna e materna; quando sono nato, cosa hanno fatto, cosa avevano mangiato.
Immaginavo che avrebbero parlato di tutti quegli eventi che contraddistinguono l'esistenza di un individuo quando è bambino. Eventi che leggermente imbarazzano l'individuo adulto quando vengono raccontati ad una platea non familiare.
Una sorta di clichè sui genitori.
Digestione con occhio socchiuso di fronte ad un soporifero Gran Premio. Almeno la F1 è utile per qualcosa.

-
Purtroppo mi sono perso il raduno dei GOI, ma in certe condizioni alcuni mali sono necessari.
Ho ricevuto una telefonata di auguri dall'amico di Max® (nonchè mio promotore finanziario) per i convenevoli del caso.
Qualche chiacchiera, mi dice che oggi è andato in piscina e che aveva invitato sia me che mio fratello. Però, dato il pranzo di cui sopra, entrambi abbiamo cortesemente declinato l'invito.
Mi dice: "Sai, il programma di gestione dei clienti mi avvisa in caso di compleanni e mi sembrava brutto non farti gli auguri"
Io: "Grazie, per il pensiero"
Grazie per il pensiero... Se non ci fosse stato il programma, tutto sarebbe passato senza alcun problema. Alla faccia dell'amicizia.
Vabbè, non voglio essere cattivo, oggi è il mio compleanno.

sabato, luglio 02, 2005

Vivere in bianco e nero

La luce del lampione filtra tra le persiane, la stanza è avvolta dalla semioscurità.
I giochi di luci e di ombre avvolgono tutto intorno a me, è come vivere in un film in bianco e nero.
Il lampadario contrasta con il bianco del soffitto. E' lì, appeso alla sua catena come un ragno a testa in giù che sta tessendo la sua tela.
La stanza è la sua ragnatela e noi siamo la sua preda inerme.
Ti guardo.
La luce sul tuo corpo disegna con le ombre forme sinuose che si modificano ritmicamente con il tuo respiro.
Oltre alla luce solo il silenzio; un silenzio che riempie tutto intorno a noi.
Tutto ciò che voglio è qui...